Il Pampepato è un dolce italiano che può variare per ingredienti e forma a seconda del luogo di produzione. In effetti, esiste il pampepato ferrarese, quello di Terni, oppure di Siena o di Anagni. Vediamoli insieme.
Pampepato di Terni
Il Pampepato di Terni deriva addirittura dall’Oriente, trasportato da coloro che offrivano spezie nel 1500. È un dolce contadino che viene servito durante le feste perché ricco di ingredienti piuttosto costosi. Viene preparato l’8 di Dicembre all’inizio delle festività natalizie che si prolungano fino alle 14 di Febbraio festa di San Valentino e patrono della città.
Un’altra tradizione richiede che un Pampepato rimanga incartato fino a Pasqua.
Una ricetta originale non esiste perché ogni famiglia lo prepara a modo suo e non non ci sono indicazioni precise per gli ingredienti che vengono aggiunti fino a raggiungere il giusto sapore. Degno di nota è il riconoscimento a marchio IGP che il Pampepato di Terni ha ottenuto nel 2021.
Panpepato di Siena
Il Panpepato di Siena prende origine dal Medioevo e in onore della Regina Margherita venne preparato un nuovo Panpepato, cioè un tipo di panforte ricoperto di zucchero denominato Panforte Margherita.
Pampepato di Ferrara
Il Pampepato di Ferrara è un pane arricchito che viene servito durante le festività di Natale. Nasce in uno dei conventi di clausura ferraresi intorno al XV secolo. L’origine del nome si potrebbe far coincidere quindi con il Pan del Papa.
Tuttavia, la forma esterna del dolce ricorda proprio la papalina. Questo Pampepato vanta una glassatura esterna di cioccolato ed è un dolce a base di cioccolato fondente, nocciole, mandorle, un pizzico di pepe e cannella. A Ferrara si mangia fresco e morbido.
Panpepato di Anagni
Il Panpepato di Anagni nasce nel XIII secolo quando Anagni era la città della Curia. E’ composto da frutta secca come nocciole, mandorle e noci oltre all’arancia candita, miele, uvetta ,cioccolato e mosto di vino cotto.
Non è sicuramente come quello ferrarese perché non presenta una quantità di cioccolato esagerata oltre ad essere assente la glassatura e la cannella, ma vanta la presenza invece del mosto di vino e dell’uvetta.